NAIMA riflette i destini individuali di molti migranti che, a differenza degli “espatriati”, iniziano in un Paese straniero con prerequisiti completamente diversi. Diplomi non riconosciuti e difficoltà di accesso all’apprendistato spesso impediscono loro di sviluppare il proprio potenziale e di trovare il proprio posto nella società. Questo spesso si traduce in problemi di salute, soprattutto mentale, che creano un circolo vizioso per la loro esistenza professionale e familiare.
Nei media, i migranti appaiono spesso come un gruppo minaccioso, ma raramente scopriamo chi sono veramente. NAIMA mostra le lotte e il potenziale non sfruttato che molti portano con sé anche dopo anni di permanenza nel nuovo Paese. Guardiamo dietro la facciata del pregiudizio e mostriamo una combattente che cerca la strada per una giusta integrazione per sé e per molti altri. Naima non dovrebbe incoraggiare solo i migranti, ma tutti coloro che lottano per il loro posto nella società.