Who is still alive

Who is still alive

Profondamente commovente e di silenziosa potenza: un film intenso sulla perdita nel mezzo di una catastrofe umanitaria e sul mantenimento dell’identità in tempi bui.

Una cartina disegnata a gessetto, gli schizzi dei contorni di Gaza e nient’altro che parole: nove profughi palestinesi raccontano della vita nella Striscia di Gaza prima della guerra e prima della fuga dall’inferno. Parlano del loro profondo legame con la patria Gaza, la famiglia e gli amici. 

La loro vita precedente è ridotta in macerie. Condividendo le loro esperienze nei colloqui, i profughi ritrovano se stessi e tornano alla vita. Non sono più fantasmi.

QUI VIT ENCORE è un film come nessun altro: intimo, umano e universale. Racconta la storia di Gaza attraverso coloro che ne hanno costruito il futuro: imprenditori, un musicista, una dottoressa e un’influencer. Attraverso i loro occhi scopriamo una realtà che raramente viene mostrata sullo schermo, lontana dalle immagini dei telegiornali, caratterizzata da resilienza, creatività e speranza.

Questo film profondamente umanistico, che ha celebrato la sua prima internazionale nella rinomata sezione Giornate degli Autori a Venezia, ha suscitato grande risonanza emotiva e ha vinto il premio The Cinema & Arts 2025. Anche alla Mostra Internacional del Cinema de São Paulo il film è stato premiato per la sua forza narrativa e la sua rilevanza sociale.

Partnership promozionali

Amnesty International SwitzerlandMedecins sans Frontières Suisse

Barbara Buser – Pioniera della Sostenibilità

Barbara Buser – Pioniera della Sostenibilità

La pluripremiata architetta basilese Barbara Buser salva edifici dalla demolizione e li ristruttura utilizzando materiali riciclati. Trasforma ex aree industriali in spazi urbani vivibili, simbolo di un approccio rispettoso dell’ambiente e della convivenza.

Come donna che ha saputo farsi strada con successo in un settore dominato dagli uomini, Barbara Buser è un modello per le giovani generazioni che lottano per un mondo più sostenibile e più giusto. Insignita di tutti i più importanti premi di architettura a livello mondiale, questa visionaria è molto richiesta da tutti i centri di ricerca delle università e delle scuole politecniche in Svizzera e nel mondo.

Barbara Buser è una pioniera della sostenibilità e colpisce per la sua lungimiranza, la sua determinazione e la sua irrefrenabile creatività. Ha trasformato aree, spazi pubblici, edifici e piazze a Winterthur, Basilea e Zurigo, solo per citarne alcuni, in luoghi di incontro sostenibili, vivaci e all’avanguardia.

Nel 2020 ha ricevuto il Premio Meret Oppenheim. Ha studiato al Politecnico federale di Zurigo e ha lavorato in collaborazione con il Politecnico del Sudan e della Tanzania prima di iniziare a realizzare in Svizzera le sue visioni per l’edilizia del futuro.

Barbara Buser – pioniera della sostenibilità – un film che trasmette messaggi sorprendenti, ispira e stimola la riflessione, il tutto con grande slancio, umorismo e leggerezza.

Kalari Kid – She Hits Back

Kalari Kid – She Hits Back

In una società caratterizzata dalla violenza di genere, Arushi (9) e Milena (21) si riconquistano il loro posto con l’aiuto del kalari, la più antica arte marziale del mondo. Il film KALARI KID racconta la loro lotta per l’emancipazione e la libertà, per diventare un giorno le donne che desiderano essere.

Sono nuove eroine in un Paese in cui la violenza contro le donne è una realtà sia storica che quotidiana. La religione e l’origine non hanno alcun ruolo nella lotta comune per affermarsi nella società e rompere così con le tradizioni. Queste donne guardano a un futuro che vogliono plasmare in meglio con grazia e determinazione, che vogliono prendere nelle loro mani con un movimento secolare di arti marziali.

La Beauté de l’Âne

La Beauté de l’Âne

La regista Dea Gjinovci e suo padre, esiliato a Ginevra da sessant’anni, tornano nel suo villaggio natale, Makermal, in Kosovo. Il villaggio è stato distrutto durante la guerra e l’unica cosa rimasta sono i racconti degli abitanti ancora in vita. È una comunità resiliente, proprio come la sua storia. Insieme a queste persone, la regista e suo padre intraprendono un viaggio alla ricerca del passato, facendo rivivere i ricordi d’infanzia del padre, nel Kosovo degli anni ’50. Vengono alla luce fatti sconvolgenti, ma molte domande rimangono senza risposta, come la misteriosa scomparsa della nonna. Con il suo docu-fiction, Dea Gjinovci mostra quanto sia importante fare le analisi della storia.