Svetlana Stalin, l’unica figlia del dittatore Joseph Stalin, fuggì in Svizzera, lasciandosi alle spalle la natia Russia e i suoi due figli.
Dalla vetta dell’impero sovietico alla solitudine e alla povertà, il film ripercorre il viaggio e il destino di una donna decisamente libera.
È il ritratto di una donna che cerca di prendere il controllo della propria vita e di sfuggire all’ombra del padre. È la storia di una figura pubblica combattuta tra la sua educazione, le sue responsabilità di madre, le sue ambizioni di politica e le sue stesse ambiguità.
Nel 1967, all’apice della Guerra Fredda, Svetlana Stalin si recò all’ambasciata statunitense di Nuova Delhi per chiedere asilo. Il suo viaggio dall’India la portò da un gruppo di suore della Svizzera francese, che la nascosero nella loro casa.
Durante il suo soggiorno in Svizzera, non era in gioco solo il suo destino: a Ginevra si stavano svolgendo le discussioni sulla firma di un trattato di disarmo nucleare tra gli Stati Uniti e l’URSS!
Si temeva che il trasferimento della figlia di Stalin in Occidente avrebbe compromesso qualsiasi riavvicinamento tra i due blocchi.
Fino alla sua morte, avvenuta nel 2011, Svetlana è stata perseguitata dalla stampa, dai servizi segreti e da molti ammiratori. La donna soprannominata la Principessa del Cremlino non si riposava mai ed era costantemente in fuga.
Il film racconta la biografia con rari filmati d’archivio e una sottile animazione.
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